Sono passati pochi anni da quando
in questa sala del Capitano del Popolo, è stato festeggiato il COSTITUTO del COMUNE di Siena, la traduzione in volgare delle norme e leggi che regolavano la vita pubblica, così da renderle comprensibili a tutti, anche a chi non conosceva il latino. Era il 1309. Un atto di democrazia e di uguaglianza che ha accompagnato nei secoli l’inclinazione di questa collettività al rispetto della sovranità popolare.
Purtroppo un ricordo per queste mura, oggi offuscate da moderni podestà che fanno della democrazia solo uno slogan elettorale, salvo poi attuare, nei fatti, le peggiori repressioni ideologiche.
Il PD e la sua maggioranza hanno ostacolato fino a ieri qualsivoglia tipo di confronto consiliare sulla Fondazione MPS, chiesto reiteratamente dagli scranni della minoranza, sotto forma di richiesta di consiglio straordinario e di mozione ordinaria.
Il presidente del consiglio convoca, solo oggi, un consiglio comunale monografico straordinario perché l’ha chiesto la maggioranza, il cui unico documento a corredo è la fotocopia della mozione presentata dalla maggioranza stessa e già discussa nella seduta consiliare del 19 dicembre 2013!
Una vergogna.
Sindaco, presidente del consiglio e maggioranza, senza alcun imbarazzo, chiedono al consiglio comunale di assumere un atto in cui ancora si chiede alla Fondazione di opporsi all’aumento di capitale e di rinviarlo al secondo trimestre del 2014… tutto questo dopo che la Fondazione, l’assemblea dei soci ed il cda della Banca hanno già deciso ed il giorno dopo che l’operazione è decollata sui mercati finanziari. Dire che siamo scandalizzati è poco!
Per questo la quasi totalità dell’opposizione si rifiuta di partecipare ad un confronto inutile, quando tutto è già stato deciso, che rappresenterà una umiliazione del ruolo dei cittadini liberamente eletti dal popolo.
Stigmatizziamo il comportamento del sindaco, che non avendo fatto niente, ha avallato la sua maggioranza nel tentativo di derubricare il ruolo del consiglio comunale a semplice commentatore di atti e fatti già accaduti e decisi in altre sedi e dalle lobbies mai scomparse, senza che lo stesso sindaco dica una parola in difesa del massimo consesso rappresentativo di questa comunità. Eppure Valentini si è presentato ai senesi come l’alternativa, come colui che avrebbe dovuto cambiare la politica senese, professando quella discontinuità epocale, libera dagli schemi e dai condizionamenti della “politichetta locale”. A noi sembra, invece, che non faccia nulla contro la tendenza alla restaurazione da parte di noti soggetti, che da troppo tempo determinano le scelte di questa città e che l’hanno portata alla distruzione ed alla dilapidazione di un patrimonio comune come quello della Banca MPS.
Di fronte ad un siffatto comportamento autoreferenziale non possiamo che prendere atto che Siena cambia, e cambia in peggio, dando atto al sindaco Valentini che è riuscito a sorprenderci facendo una operazione pressoché impossibile: fare peggio di chi lo ha preceduto.
Adesso dai banchi della maggioranza si attuerà il solito disegno preconfezionato: con la giustificazione del testo sbagliato, con un nuovo testo contenente gli indirizzi aggiornati sulla Fondazione, che verrà approvato dalla seduta del consiglio, aggiungendo così la beffa al danno. Perché se è vero che il regolamento consiliare lo consente, l’etica ed il rispetto delle idee altrui e dei cittadini non dovrebbe sconfinare in così bassi mezzucci. La Siena che veramente vuol cambiare apre il confronto, non si nasconde dietro i cavilli burocratici, si misura sugli argomenti, fa del contraddittorio e delle diversità di vedute una risorsa unica. Le numerose generazioni che ci hanno consegnato questa splendida città, nei secoli, non hanno ragionato così, per questo una istituzione come il Monte dei Paschi ha vissuto oltre cinquecento anni.
Grazie alla vostra politichetta oggi non è più così.
Le varie anime della maggioranza, in altre stanze, dopo rituali liti, raggiungeranno un compromesso e faranno approvare il consueto documento nebuloso, dove dentro ci sta tutto ed il suo contrario; per tornare in fretta nelle solite stanze in cui riprendere la lite e le trattative su consiglieri e presidenti da nominare.
Pur consci di non essere ascoltati, vi segnaliamo che la nostra prima preoccupazione, per il futuro della Fondazione MPS, è la sua stessa sopravvivenza che potrebbe ancora essere messa a rischio da operazioni finanziarie ostili da parte di chi le ha invano tentate già una volta. Per scongiurare un simile rischio occorre tutelare il poco patrimonio che è stato possibile mantenere, scegliendo investimenti a basso rischio.
Questa piccola quota va gestita con prudenza, nell’interesse della città e del territorio, non per compiacere le ambizioni di politici locali che hanno usato le erogazioni per consolidare le proprie posizioni di potere.
Bisogna evitare di disperdere il patrimonio residuo in mille rivoli, come immaginiamo vorranno fare molti neosindaci dei comuni della provincia di Siena. Destiniamo, invece, le risorse ad un unico progetto, o comunque a pochissimi progetti propri della Fondazione che possano garantire un futuro all’economia cittadina, come ad esempio il completamento del recupero del Santa Maria della Scala.
Evitiamo in ogni caso finanziamenti a pioggia.
Di conseguenza, a nostro avviso, la figura del prossimo presidente della Fondazione MPS dovrebbe rispondere a criteri di elevata ed incontestabile professionalità, non compromesso con le passate gestioni, discontinuo rispetto alle ultime nomine del sindaco, che hanno riproposto vecchi schemi, criticati dal primo cittadino ma di fatto, dallo stesso perpetuati.
In questo contesto, caro presidente e caro sindaco, i consiglieri dei gruppi sottoscrittori di questo intervento, si rifiutano di partecipare a questa seduta/farsa ed abbandonano l’aula. Gli stessi si augurano che per il futuro il presidente voglia discostarsi dai condizionamenti della sua maggioranza, così da abbandonare questo modo superficiale e autoreferenziale di condurre il consiglio comunale. Vi chiediamo di non approfittare della nostra pazienza e di evitarci di mettere in atto le iniziative possibili per evitare che continuiate a distruggere la nostra città e tutte le sue istituzioni.
Massimo Bianchini, Andrea Corsi, Giuseppe Giordano, Marco Falorni, Eugenio Neri, Pietro Staderini, Luciano Cortonesi, Laura Vigni, Enrico Tucci.