
Siena Rinasce: “Siena ricordi il maestro Abbado”

“Il punto – si spiega nella nota di Siena Rinasce – sta nella qualità del turismo che si riesce ad attrarre nella nostra città: casomai un disciplinare servirebbe per l’assessore Pallai visto che finora non ci pare che Siena abbia brillato per iniziative in grado di rilanciare un settore ormai sempre più contrassegnato da visitatori mordi e fuggi che al massimo si fermano a Siena il tempo di un panino o di un gelato”. “A parte la corsa per la Capitale della Cultura 2019 e la prevista inaugurazione del tratto toscano della Francigena – prosegue la nota – non vediamo l’ombra di progetti legati al turismo da parte di chi governa la città (nonostante i 2 milioni di euro di gettito prevista dall’odiosa tassa di soggiorno) e da più parti (compresa la stessa Siena Cambia) viene chiesto che la giunta si attivi per essere attivamente coinvolta nei progetti regionali legati ad Expo 2015”.
“Per questa ragione invitiamo la maggioranza che governa la città e non prendersela con le attività del centro storico visto che finora è stata propria l’intraprendenza dei commercianti a garantire l’organizzazione e il successo delle iniziative che hanno animato la città. Non solo, invitiamo anche la giunta e le liste che la sostengono a preoccuparsi più di preparare un calendario 2014 ricco di iniziative turistiche e culturali invece che passare ai raggi x i menù dei ristoranti del centro storico: siamo certi infatti che la crescita delle presenze andrà di pari passo con gli investimenti privati nel settore ricettivo”, conclude la nota di Siena Rinasce.
“Lo scorso 19 settembre scadeva il bando di gara per l’appalto dei servizi teatrali del Comune di Siena – si ricorda nell’interrogazione –, un bando che, nonostante la complessità dei servizi in gara, prevedeva esclusivamente l’utilizzo del criterio del massimo ribasso del prezzo” e su cui adesso si chiedono lumi alla giunta comunale.
Da qui le domande con cui Neri e Giordano pretendono chiarezza. I due consiglieri comunali chiedono infatti “le ragioni per le quali l’amministrazione comunale per l’appalto dei servizi teatrali ha deciso di indire una gara al massimo ribasso del prezzo anziché dare valore alla qualità dei progetti di gestione”. Non solo, si vuole sapere se “gli uffici comunali competenti per materia abbiano adempiuto in modo corretto alla procedura in tutte le sue fasi e se alcuni atti dirigenziali (nello specifico il numero 28 e il numero 31) siano stati firmati a seguito di evidenza pubblica”. Da parte dei consiglieri si chiede anche di fare il punto sull’iter della gara ovvero “se la procedura di appalto è stata oggetto di impugnativa precisando, in caso affermativo, i termini della vicenda, a chi sono stati affidati i servizi, se l’amministrazione comunale si è rivolta esclusivamente ai raggruppamenti d’impresa partecipanti alla gara e, nel caso in cui ciò non sia avvenuto, quali sono le ditte effettivamente consultate precisando con quali modalità è avvenuta la consultazione”. Infine Neri e Giordano chiedono garanzie per i lavoratori, impegnando la giunta a chiarire “se ritiene che gli esiti della procedura della gara di appalto abbiano tutelato o tuteleranno il personale già addetto al servizio senza rischiare di avere, nei confronti degli stessi, ripercussioni sotto il profilo occupazionale”, conclude l’interrogazione.
Siena ha ottenuto nel 2012 circa 4 milioni di finanziamento a fondo perduto per la realizzazione di alloggi sociali in affitto, di cui 42 a canone calmierato e altri 10 a canone sociale. Questi ultimi da realizzare direttamente dal comune di Siena, su un terreno da tempo a disposizione nell’area di Renaccio e per la cui realizzazione il comune ha ottenuto un finanziamento di 1,7 milioni di euro a fondo perduto, ovvero senza alcun onere per la comunità senese. Gli altri 42 alloggi da realizzare da parte dei privati, con un finanziamento a fondo perduto di 2,142 milioni di euro e da locare a prezzi calmierati per 15 anni. In totale 52 alloggi da destinare all’affitto, con particolare riferimento alle giovani coppie non in grado di accedere alla proprietà.
Il problema riguarda i tempi in quanto l’accordo di programma tra comune di Siena e Regione Toscana è stato firmato nel luglio del 2012, con impegno a far partire i cantieri entro 6 mesi. Il commissariamento prefettizio dello scorso anno, ha determinato l’impossibilità a rispettare il termine perentorio, poiché l’area in oggetto pur essendo immediatamente edificabile per interventi fruenti di finanziamento, non ha ancora perfezionato l’iter del piano urbanistico generale.
Uno scambio di corrispondenza tra Regione Toscana e ufficio tecnico comunale ha portato, nella primavera 2013, al riconoscimento di una “proroga” dei tempi a causa del commissariamento prefettizio. L’arrivo della nuova amministrazione non ha però risolto il problema perché la giunta, non solo non ha ancora preso decisioni in merito, ma sta addirittura tergiversando con il rischio che la “proroga” concessa per motivi oggettivi cessi i suoi effetti in assenza di segnali precisi da parte dell’amministrazione in carica.
A questo punto, ci piacerebbe sapere dal sindaco Valentini se, in un momento di crisi come l’attuale, in cui le risorse economiche stanno sparendo, la città di Siena possa permettersi di perdere finanziamenti vitali per un comparto edilizio locale in agonia? Se ancora, possa permettersi di rinunciare ad offrire una risposta a costo zero a 52 famiglie?
Non ultimo ci piacerebbe anche sapere se il Sindaco sia o meno consapevole che il programma di Renaccio costituisce la risposta principale ad una emergenza abitativa sempre più pressante e che gli strumenti urbanistici vigenti prevedono che, a Renaccio, non meno del 50% della capacità edificatoria sia dedicata all’edilizia sociale, configurando quindi il nuovo insediamento come un vero e proprio piano-casa per i prossimi anni.
Per non perdere i finanziamenti pubblici – preziosissimi in periodi di magra come l’attuale – dovrebbe dar corso ai progetti edilizi da tempo presentati in comune, e contemporaneamente far approvare il piano urbanistico fermato dal commissariamento prefettizio.
Purtroppo i segnali non sembrano incoraggianti, in quanto idee diverse, anche confuse e stravaganti da parte di chi ha le deleghe in materia urbanistica, si intrecciano sul tavolo politico, determinando una situazione di stallo che mette in pericolo il destino di risorse già acquisite, che invece in altre sedi si dichiara di voler ricercare con determinazione.
Sappiamo bene che il Sindaco non potrà rispondere personalmente ma almeno e nel modo che lo stesso riterrà più opportuno, faccia sapere alle categorie del comparto edilizio e magari anche a coloro che da tempo aspettano una risposta alle loro richieste di abitazioni a canone sociale: che fine fanno i finanziamenti ottenuti dal comune di Siena con il Piano-Casa Berlusconi?
Agostino Milani – MOVIMENTO CIVICO SENESE
Preso atto del sondaggio annuale dell’Istituto IPR Marketing – Il Sole 24 ore sul gradimento annuale degli amministratori locali da parte dei cittadini;
Verificato che il sindaco Valentini occupa il 50° posto nella graduatoria generale ed il 7° tra i primi 10 cittadini dei capoluoghi di provincia toscani;
Considerato che il Sindaco Bruno Valentini ha sempre dato credito, sin dall’inizio del suo mandato, a sondaggi e statistiche ai quali ha fatto spesso riferimento nelle, pur sporadiche, interviste e dichiarazioni rilasciate alla stampa
Chiedono al Sig. Sindaco
di riferire al Consiglio Comunale un personale giudizio sul sondaggio, precisando se lo ritiene lusinghiero o ingeneroso ed indicando se ed attraverso quali mezzi intende renderlo noto alla cittadinanza.
Eugenio Neri, Giuseppe Giordano, Luciano Cortonesi, Massimo Bianchini, Pietro Staderini, Andrea Corsi, Marco Falorni