
Neri e Giordano chiedono maggiori informazioni su due delibere di Giunta

“L’assessore Maggi non ha mantenuto l’impegno preso in Consiglio comunale sull’Arco del Petriccio”, lo affermano in una nota i consiglieri Eugenio Neri e Giuseppe Giordano ad un mese e mezzo di distanza da una interrogazione presentata in Consiglio comunale. “Apprendiamo con grande rammarico”, precisano i consiglieri del gruppo Siena Rinasce, “che con nota dell’11 novembre inviata dalla Direzione Territorio alla Sezione Italia Nostra di Siena in risposta ad una richiesta di chiarimenti, il Comune ha affermato che non prenderà in carico la cura ed il restauro dell’opera del Peruzzi, ciò nonostante”, aggiungono Neri e Giordano “le rassicurazioni dell’Assessore Maggi che il 14 ottobre ci aveva detto di aver dato disposizioni agli Uffici di procedere con un progetto di restauro”. “Nella risposta all’interrogazione”, sottolineano i consiglieri, “l’assessore aveva precisato che da approfondite ricerche nell’Archivio Storico del Comune, l’Arco non risultava censito come volume e che non si erano trovate carte riguardanti la proprietà, circostanze che non potevano esimere il comune dal mantenerlo considerando anche che insiste su una strada che è di proprietà comunale”. “Quali controlli ha fatto il Comune”, conclude la nota di Neri e Giordano, “se a distanza di neppure un mese l’Assessore viene sconfessato dagli Uffici? Uffici ed Assessori si parlano, si confrontano, si documentano, oppure ragionano e decidono per compartimenti stagni?”
Eugenio Neri e Giuseppe Giordano, gruppo Siena Rinasce
“Chi ha a cuore Siena non può mancare alla marcia di protesta di venerdì 7 novembre”. Lo dicono in una nota i consiglieri di minoranza che hanno lanciato la proposta di una marcia aperta e senza bandiere per protestare contro il sistema Siena e la classe dirigente che ha messo in ginocchio la città. “Il ritrovo è Venerdì 7 novembre alle 17,30 in Piazza del Mercato”, continua la nota dei consiglieri, “per dar vita ad un corteo di protesta civica contro chi ha minato il futuro delle nuove generazioni depauperando le principali istituzioni cittadine”. “Abbiamo ritenuto necessario”, proseguono i consiglieri di Siena Rinasce, Nero su Bianco, Moderati di centrodestra e Impegno per Siena, “lanciare questa iniziativa perché stanchi di vedere una città subire un progressivo decadimento. Il nostro desiderio è proprio quello di smuovere la città da un torpore innaturale e marciare per la liberazione di Siena, senza vanti di primogenitura, insieme a tutti coloro che intendono contrastare compiutamente una classe dirigente ed un partito dominante che hanno distrutto un patrimonio secolare”. “E’ giunta l’ora di reagire, Siena!!! Alle 17,30 di Venerdì 7 novembre tutti in Piazza del Mercato per dire basta a questo degrado, per salvare quello che è ancora salvabile e unire le forze per ridare speranza ai senesi. Un grido di orgoglio: Siena ce la può fare!”, conclude la nota.
Cominciano ad essere svelati i misteri della assoluta segretezza del bid-book di candidatura di Siena a Capitale della Cultura europea 2019.
In forte e palese contrasto con la mozione unitaria di sostegno della candidatura approvata all’unanimità dal Consiglio comunale il 18 settembre u.s., il documento elaborato da Sacco & c. a pagina 69 mette in bella evidenza che in caso di vittoria lo sviluppo ed il management del progetto CEC sarebbe stato portato avanti da una nuova entità indipendente, una Fondazione chiamata ‘Siena 2019’.
La delibera di Consiglio, invece, prevedeva in caso di successo di affidare la gestione del progetto a un organismo pubblico che ne garantisse un’adeguata autonomia gestionale e ne rafforzasse l’efficacia attraverso il reclutamento di competenze locali e internazionali, secondo le regole del diritto pubblico.
E’, quindi, inqualificabile il comportamento di chi, facendo parte a pieno titolo del Comitato promotore, ha sottaciuto al Consiglio comunale una scelta non in linea con la soluzione maturata per trovare un difficile punto di equilibrio tra le forze politiche.
Ancor più deprecabili sono le affermazioni di voler perseguire, dopo la cogente sconfitta causata alla città, soluzioni diverse da quelle previste dal mandato consiliare anche per quello che concerne la gestione del Santa Maria della Scala.
Allo stesso tempo che idea si sarà fatta di noi la giuria internazionale nel leggere due documenti contenenti soluzioni contrastanti o, comunque, manifestamente diverse?
Siamo dell’idea che il Comitato di candidatura debba essere azzerato e che tutti i personaggi, più o meno datati, che hanno prodotto il risultato che è sotto gli occhi di tutti debbano farsi da parte così da permettere di liberare nuove e positive energie e competenze che la città possiede.
Tuttavia, se il contenuto del bid-book secretato, che a nostro parere contiene qualche idea buona ma anche una serie di banalità a dir poco offensive, è davvero condiviso dal Sindaco, che questi abbia il coraggio di affidare al Prof. Sacco l’assessorato alla cultura attribuendogli formalmente i poteri per realizzare i progetti.
Gruppo consiliare Siena Rinasce